Un primo evento importante, ricco di spunti, in una piazza che non era ancora stata contaminata da Fuori dall’Alta Marea, che però ha risposto bene, ed ha accolto gli ospiti di questo evento con grandi applausi.
In Largo Santa Maria, nel centro storico del paesino di Ururi, ha aperto la serata Alessandro Bardani, attore, regista, sceneggiatore e scrittore che nei suoi tredici anni di carriera è arrivato a dirigere Valerio Lundini e Sergio Castellito nel suo esordio sorprendente dal titolo Il Più Bel Secolo della Mia Vita. Gustavo è un centenario che vive in una casa di riposo gestita dalle suore, un centenario che non ha mai saputo la propria origine, visto che la donna che lo ha partorito non ha voluto riconoscerlo al momento della nascita. Con l’entrata in scena di Giovanni, un volontario della FAeGN, l’Associazione Nazionale Figli Adottivi e Genitori Naturali, forse le cose stanno per cambiare: in Italia c’è una legge che impedisce ai figli non riconosciuti, prima del centesimo anno di età, di avere accesso alle informazioni sulla donna che li ha messi al mondo. Giovanni la vuole cambiare, quella legge, e per questo convince Gustavo a tornare con lui a Roma, chiedere di scoprire da dove viene e ad una serata in suo onore fare pressione sul Ministro dell’Interno perché cambi questo problematico istituto. Inizia così il loro viaggio.
Momenti di grande commozione durante il confronto avuto col pubblico di Ururi che ha anche potuto apprezzare, dopo la proiezione, il concerto chitarra e loopstation di Antonio Mastrogiorgio, un cantautore demodè che racconta il Molise con grazia e con poca giustizia e che, accompagnato dal vino di Tenute MartaRosa, ha dato il tocco di classe alla serata.